Storia, feste e tradizioni popolari

PRODOTTI TIPICI
Patata dell’Alto viterbese; la lenticchia di Onano; l’Aglio rosso di Proceno, il fagiolo del Purgatorio di Gradoli; il cece di Valentano; il farro del Pungolo di Acquapendente; l’asparago verde di Canino,il pomodoro scatolone di Bolsena; il Coregone del Lago di Bolsena; l’olio di Canino.
GRADOLI Tradizioni ed enogastronomia

Sagra dell’Aleatico; il fagiolo del Purgatorio, coltivato da tempo immemorabile come testimonia la tradizione del Pranzo del Purgatorio che risale al 1600.
Tradizionali sono i biscotti dolci e salati di S.Maria Maddalena (festa del 22 luglio); le migliacce, frittelloni dolci tipici del Carnevale; i pizzicotti (gnocchi di mollica di pane) e il pancotto con la ricotta.
Feste, Sagre e Manifestazioni
Festa degli incappucciati e Pranzo del Purgatorio (tra il giovedi grasso e mercoledi delle ceneri); Festa di San Vittore 14 maggio (presso la chiesa di S.Vittore eretta con un ex voto dove i saraceni sono stati bloccati da un banco di nebbia); Festa di S.Maria Maddalena 22 luglio (processione e quadri viventi); Sagra dell’Aleatico (ultima settimana di luglio); e Perdono di S.Magno (per l’indulgenza plenaria come stabilito da papa Paolo V nel 1611; scampagnata in riva al lago.
GROTTE DI CASTRO
Feste,Sagre e Fiere
Processione del Cristo morto. Venerdi Santo (con 300 personaggi e rappresentazione teatrale della passione e morte di Gesù). Fiera dei Santi patroni San Flavio e Santa Faustina 7-8 maggio. Festa di S.Maria del Suffragio (corteo storico e ogni dieci anni discesa della statua della Madonna).Presepe vivente (con 100 personaggi che si muovono sotto la rupe tufacea su cui poggia il paese). 14 agosto e 8 settembre Corteo Storico sul periodo rinascimentale del Ducato di Castro.
LATERA
Feste, Sagre, Fiere
Varie iniziative per la conservazione del patrimonio culturale e storico Befana Laterese spettacolo itinerante per le vie del paese; Sagra del castagnolo (1° marzo); processione del Venerdi santo in costumi di epoca romana (ha origine nel 1632; partecipavano le Confraternite ancora attive nel paese; Festa di S.Angelo 7-8-9 settembre con fiera di merci e bestiame ecc. ; sagra della Castagna ultima domenica di ottobre.
VALENTANO
Produzione del cece e dei biscotti di S.Maria Assunta.
Feste, Sagre e Fiere

Mascaronata : carnevale con carri e cortei; vi Crucis venerdì Santo (processione per le vie del paese); fiera di Merci Varie terza domenica di maggio e lunedì successivo istituita da Luigi Farnese nel 1461; Corpus Domini: infiorata (commemorazione del miracolo dell’eucarestia come a Bolsena); Festa del “Cece Solco Dritto” 14 agosto: nella piana di Valentano viene tracciato, in linea retta, un solco lunga più di 5 Km che divide in due la pianura. Quanto più il solco sarà dritto, tento più il raccolto sarà abbondante.
PIANSANO
Set cinematografico negli anni ’60 de “l’armata Brancaleone” di Monicelli. Festa di S. Bernardino (20 maggio e fine settimana seguente); Palio e Corteo storico. Festa della Madonna del Rosario e Sagra del tortello (1a domenica di ottobre).
ISCHIA DI CASTRO
Pellegrinaggio al Santuario del Crocifisso di Castro (dalla prima domenica di giugno per tutto il mese). Sant’Ermete (santo Patrono) dal 28 agosto al 9 settembre, giorno in cui ricorre la Madonna del Giglio, patrona del paese il cui santuario è situato nei pressi del fosso Cellerano, nella vallata sottostante il paese: immagine della Madonna dipinta da Coghetto nel XIX sec..
FARNESE
Sant’Antonio Abate (17 gennaio) Benedizione degli animali, del fuoco; sagra paesana. Festa del Santo Patrono Isidoro: processione su un carro trionfale trainato da buoi; benedizione delle macchine agricole; esposizione di attrezzi. Festa della Madonna delle Grazie (ultima domenica di maggio) presso la chiesa campestre, lungo la strada per Manciano. Un affresco della Madonna delle Grazie (circa 1400), realizzato su una nassa di tufo nei pressi della cosidetta cava del Moscoriglio di Castro, venne distaccato nel 1695 per essere trasportato nel tempietto di Montefiano; la leggenda vuole che i buoi si fermarono, senza voler proseguire,appena giunti al santuario. Dal 1855, per essere scampati ad un epidemia di colera, iniziò la tradizione processione. Estate farnesiana (luglio – agosto); Festa dell’Assunta (10-20 agosto): corteo storico rappresentante la famiglia Farnese, con sbandieratori.
CELLERE
Festa di S.Egidio. Prima domenica di settembre: Celebrazione del Santo Patrono (infestazioni religiose e corsa dei cavalli). Festa della primavera nel Parco del Timone
CANINO
Specialità agroalimentari: asparago verde “mangiatutto” interamente commestibile; maturano un mese prima per il terreno con caratteristiche geo-termiche. Olio d’oliva D.O.P.
Feste, sagre
Mostra del cavallo maremmano fine settembre (biennele);Festa di san Clemente, Santo Patrono (/2° domenica di settembre); processione del Venerdi Santo di grande suggestione con recite in costume.
CAPODIMONTE
Festa di S. Antonio con benedizione degli animali. Festa della Madonna delle Grazie, si festeggia la seconda domenica dopo Pasqua. L’icona della Madonna delle Grazie, un antico ritratto della scuola di Sebastiano Conca molto venerato dai capodimontani, viene solennemente esposta, in una commovente celebrazione alla quale partecipano centinaia di fedeli, dal secondo sabato dopo Pasqua alle ore 15, per la seguente settimana nella chiesa collegiata di S. Maria Assunta per poi essere portata in processione lungo le vie del paese adornate da una colorata infiorata la terza domenica dopo pasqua.
MARTA
Vino doc La Cannaiola
Feste e Sagre

Straordinaria festa chiamata Barabbata (o le passate). Esistono tradizioni orali dell’origine di questa festa e del santuario di Santa Maria del Monte verso la quale si dirige il corteo della Barabbata. La festa comincia alle quattro del mattino del 14 maggio; il corteo si svolge con venti-trenta carri – trofei o fontane – tirati da uomini, buoi, muli e molti da trattori. I “carri di primavera” si rifanno ai celebri “trionfi” rinascimentali e esprimono anche la vivacità culturale della civiltà contadina. E’ una festa che esalta la fertilità e la procreazione. Secondo Paola De Sanctis Ricciardone si tratta di una manifestazione di ostilità di classe da parte dei poveri contro i ricchi.
TUSCANIA
Cucina caratteristica di un economia agricolo-zootecnica.
Sagra della Frittella (gennaio) Festa in onore di S. Antonio Abate, sfilata di butteri a cavallo, frittelle di cavolfiore e falò. Processione del Venerdi Santo processione con la Madonna con il Cristo morto in grembo, con confraternite, penitenti, pie donne, clero e popolo; presepe vivente; Festa della Madonna della Neve (5 agosto) pellegrinaggio al Santuario e festa popolare; festa della Madonna della Pace con pellegrinaggio al Santuario e festa popolare. Fiera di Maggio documentata dal tardo medioevo, coincidente con l’arrivo delle greggi dai monti di Umbria e Marche nei pascoli di questa parte dell’Agro Romano. Da mercato agricolo zootecnico si è trasformato in mercato di macchine agricole e in mercato antiquario. Festeggiamenti Patronali di agosto con spettacoli, concerti e folklore.
PITIGLIANO Tradizioni ed enogastronomia
Vino bianco di Pitigliano doc
Vino kasher prodotto dalla Cantina cooperativa del paese sotto la sorveglianza del rabbino.
Lo sfratto dei goym, un dolce legato alla tradizione ebraica sopravvissuta a Pitigliano e Sovana. La sua origine è legata alla decisione di Cosimo Ii, nei primi anni del seicento, di concentrare tutti gli ebrei di Pitigliano in un unico quartiere. L’intimazione a lasciare le loro abitazioni era compiuta da un messo che batteva con un bastone chiamato sfratto sulla porta delle case. Di qui la forma del dolce, una sorta di pane lungo 20-30 cm, farcito con noci tritate, miele scorza di arancia, noce moscata, e dall’involucro molto sottile di pasta non lievitata. Un presidio Slow Food tutela da anni lo sfratto dei goym (in italiano “gentili”, parola che indica i non ebrei. Il presidio tende a tutelare tutta la cucina frutto della contaminazione fra la cultura ebraica e quella maremmana.

Dal punto di vista etnografico la città si segnala per la presenza di ebrei fin dal quattrocento; essa era importante centro di rifugio nell’Italia centrale a seguito delle restrizioni dovute alle Bolle papali del 1555 e 1569 nello Stato Pontificio e ai provvedimenti del Granduca di Toscana del 1570 e 1571. Ne rimasero immuni i piccoli feudi indipendenti al confine fra Toscana e Lazio e il Ducato di Castro. Ai primi del ‘600 gli ebrei furono confinati in ghetti pur mantenendo privilegi fondamentali. Significativi sono gli ebrei provenienti dalla città di Castro distrutta nel 1649 di cui Pitigliano fu moralmente l’erede. Per gli eccezionali rapporti di convivenza Pitigliano fu soprannominata “la piccola Gerusalemme”. Nel 1799 i cristiani difesero gli israeliti dai soprusi dei militari antifrancesi che volevano saccheggiare il ghetto. Una cerimonia apposita si celebrava nella sinagoga fino a pochi anni fa. Nell’’800 si ha la massima espansione di ebrei a Pitigliano: fondazione di una Biblioteca e dell’Istituto Consiglio per le opere caritatevoli; nel ‘900 la comunità si ridusse fino alla chiusura della Sinagoga nel 1960. Importante fu l’ospitalità offerta dai cristiani nell’occupazione nazista. Ancor oggi vengono restaurati gli edifici e prodotto il vino kasher nella cantina Cooperativa. La fondazione “Piccola Gerusalemme” promuove iniziative per la valorizzazione della storia della città.
Sinagoga, Museo della cultura ebraica, Ghetto, Macello Kasher, Bagno Milkve (raccolta delle acque), Forno delle Azzime, Cantina, Tintoria, Cimitero Ebraico fondato nel XVI sec.
SORANO
Tradizioni ebraiche, Sovana doc vino rosso, Legumi caratteristici i fagioli e il ciavattone di Sorano, vino il ciliegiolo Sorano conserva ancora oggi il Ghetto ebraico lungo l’omonima via, dove era attestata anche la presenza della sinagoga e del Forno delle Azzime. Un’altra sinagoga, trasformata oggi dall’amministrazione comunale in locale per mostre ed esposizioni, sarebbe stata identificata lungo “via Selvi” e risalirebbe a periodi precedenti all’istituzione del ghetto stesso, in quanto l’insediamento ebraico sarebbe antecedente a quest’ultima di almeno 50/60 anni. Il ghetto sarebbe stato istituito dai Medici nel 1619 dopo che era stato effettuato lo scambio dei territori della Contea di Pitigliano e Sorano con quelli della contea di Monte San Savino tra la famiglia Orsini ed i Medici stessi. La comunità ebraica abbandonò Sorano ai primi del Novecento. Dopo l’ultima guerra mondiale il ghetto di Sorano si avviò verso una fase di degrado senza precedenti che raggiunse il culmine ed il totale abbandono verso i primi anni novanta. Fu in quel periodo che, grazie ad un’azione mirata dell’Amministrazione Comunale dell’epoca, fu avviata un’inversione di tendenza che comportò anche il coinvolgimento di operatori economici privati, i quali effettuarono un’attenta opera di restauro e di riqualificazione di tutti i fabbricati del ghetto, riportandolo alle sue antiche vestigia. Alcuni segni che ricordano la presenza della comunità ebraica a Sorano sono visibili sui battenti delle porte d’ingresso dell’edificio che ospita l’hotel “Locanda Aldobrandeschi”, a fianco della quale esiste ancora un’antica struttura che veniva utilizzata per lo stoccaggio del grano dato a garanzia nel così detto “prestito a grano”. All’ingresso del ghetto inoltre sono ancora visibili i segni dei cardini ove ruotava il portone che chiudeva il ghetto stesso all’imbrunire per poi essere riaperto la mattina successiva.
ORBETELLO
Capitale dello Stato dei Presidi. Entità territoriali fortificate (torri e forti, ad Orbetello il bastione Guzman) sotto la sovranità della monarchia spagnola sulla costa Tirrenica fra il 1557 e il 1707 concepite come sistema difensivo contro le frequenti incursioni turco-berbere; passarono in mano austriaca e in seguito sotto la sovranità del re di Napoli fino alla scomparsa nel 1801. L’influenza spagnola si riflette non solo nei grandi complessi fortificati e nelle opere pubbliche ma nella vita civile, nei cerimoniali, nei costumi e nella lingua. Nel 1801 Napoleone Bonaparte crea il Regno di Etruria e lo Stato dei Presidi scomparve definitivamente. Il Gruppo Storico Reali Presidi di Orbetello partecipa a manifestazioni culturali sfilando in costume ed armi d’epoca.
MANCIANO
Enogastronomia Montauto bianco, il ciliegiolo di S.Martino Palio delle Botti. Manifestazione recente ma al tempo stesso ricca di storia locale
ACQUAPENDENTE
Esposizione nelle vie e nelle piazze del Centro Storico di grandi mosaici di fiori e foglie ispirati al tema universale della libertà, denominati pugnaloni, in quanto anticamente rappresentavano i bastoni con cui nel 1166 la popolazione insorse contro il luogotenente dell’imperatore Federico I il Barbarossa distruggendo il castello simbolo del potere imperiale. L’azzurro dei fiordalisi, l’arancio delle calendule, il verde dell’edera creano un contesto suggestivo che colora di natura le vie e le piazze del Centro Storico.

La tradizione ci racconta che la rivolta scaturì da un evento straordinario; due contadini, lavorando nei campi, assistono alla fioritura miracolosa di un ciliegio secco, preso a simbolo di oppressione dagli acquesani. La manifestazione, in onore della festa della Madonna del Fiore, acquista il significato generale della lotta per la libertà contro l’oppressione.
ONANO
Prodotto tipico ed unico la lenticchia di Onano