Paesaggio
Il paesaggio dell’Etruria meridionale rappresenta un carattere fortemente identitario del Lazio settentrionale e di parte della Toscana meridionale.
Le eruzioni dei vulcani laziali, Sabatini, Volsini, Cimini, e, in Toscana, del Monte Amiata, hanno ricoperto il territorio di una spessa coltre di materiale tufaceo e di vene basaltiche, depositate su uno strato di terreno sabbioso-argilloso: un solenne e vastissimo altipiano, alla destra del fiume Tevere, caratterizzato da ampi ripiani tufacei, in parte boscosi, di altezza variabile fra 50 e 350 mt. che discendono verso valle fino al Tirreno.

Un paesaggio a grandi e semplici linee su cui si innalzano i coni degli apparati vulcanici i cui crateri spenti e caldere di sprofondamento ospitano laghi, (lago di Bolsena), laghi impostati su un ambiente misto di crateri e cupole (Vico); laghi minori monocraterici (Mezzano). Crateri ormai disseccati dall’erosione hanno formato la caldera di Latera

la valle di Montefiascone, o, prosciugati dalla bonifica, il lago di Burano. Numerosi corsi d’acqua, torrenti, piccoli ruscelli scavano sui ripiani burroni e profonde gole, serpeggiando fra ripide pendici, invase dalla vegetazione a macchia e dalla boscaglia, fino a confluire nel fiume Fiora. L’erosione delle acque e la confluenza dei torrenti determina l’emergere di speroni tufacei rosso-giallastri, rotti da crepe, grotte, incisioni, luoghi mitici di fondazione delle città.

Verso il mare il paesaggio degli apparati vulcanici, dei pianori e delle forre si stempera infine nel paesaggio del latifondo e della bonifica che caratterizza la pianura sabbiosa lungo la costa tirrenica, arricchita dalla rete dei canali storici, corsi d’acqua arginati, idrovore, ponti, mulini.

Come effetto di questa morfologia, rassicurante ed orrida al tempo stesso, il paesaggio naturale ed antropico si organizza su due piani nettamente distinti, l’uno orizzontale, l’altro verticale: l’andamento orizzontale dei grandi pianori, il paesaggio della pastorizia brada e transumante, della coltivazione estensiva del grano e delle culture arboree dell’olivo e della vite; e il paesaggio verticale delle incisioni, improvvisi e profondi burroni dai fianchi rocciosi di tufo e dal fondo pianeggiante, alluvionato, occupato da oasi di culture irrigue e bordati qua e là da macchie di lecci.
Gli insediamenti umani, le città dei vivi e le città dei morti, contribuiranno a rafforzare questi tratti identitari del territorio dell’Etruria meridionale: il paesaggio degli speroni rocciosi su cui si elevano le città etrusche minori e i castelli medioevali e il paesaggio delle ripide pendici dei burroni, replicate dalle vie cave tagliate nel tufo e luoghi deputati ad ospitare le necropoli etrusche.