Dalle grandi città etrusche verso Roma
L’originaria strada etrusca percorreva da nord a sud il territorio tosco-laziale collegandolo con Roma; il tracciato si snodava nelle alture e nelle valli fluviali, non sempre praticabili a causa di frane ed alluvioni. In seguito alla diffusione dei veicoli a due ruote la strada, originariamente adatta solo a far passare dei muli, viene nel VII sec. completamente rifatta, attenuando le pendenze e smussando le tortuosità per rendere il percorso più facile al passaggio dei carri. In presenza di ostacoli naturali si procedeva a imponenti opere di sbancamento, ben visibili in quelle tagliate o cavoni

che rappresentano per noi le tracce più evidenti del percorso etrusco, spesso confuse con i profondi tagli che i torrenti hanno aperto nel terreno tufaceo.
La via Clodia fu una struttura strategica per gli interessi e lo sviluppo dell’Etruria interna; essa serviva a rifornire di grano le città etrusche di Cerveteri, Veio e Roma. Vulci e le grandi città etrusche avevano interessi vitali favorevoli all’espansione di Roma e per questo non impedirono la caduta di Veio, insidiata da Roma, pur di mantenere stabili i rapporti commerciali con questa città, non ancora egemone. Per un lungo periodo si creò una stabile alleanza fra la Lega etrusca e Roma, baluardo meridionale contro le città latine e greche (Siracusa) del meridione d’Italia.