Attraversata l’attuale statale Gazzetti (1985), C.De Ruyt (1977), Incitti (1997) concordano nel ritenere che il tracciato si colloca fra le località di Castellardo, antico pagus frequentato fino all’alto medioevo, e il Fontanile della Doganella (Baragliu 2012). Ipotesi diverse riguardano il punto di passaggio sul fiume Timone: per alcuni questo sarebbe avvenuto in località ponte d’Ischia; per altri (C. De Ruyt, Incitti) la strada piegava verso ovest per pervenire in località

La Ferriera, per quindi risalire in direzione di Castro, come indicato, seguendo in buona parte il percorso della attuale strada della Bonifica. Questa ricostruzione permette peraltro di localizzare la mansio di Maternum, indicata dalla Tabula Peutingeriana a dodici miglia a nord-ovest di Tuscania, nella zona del Fontanile della Doganella, ad alcuni Km. a nord ovest della località di Centocamere, come correttamente indicato nella pianta di C. De Ruyt del 1977. E’ noto infatti in questa zona un vasto insediamento romano, con grande impianto termale, purtroppo oggi distrutto dai lavori agricoli della Bonifica.

Maternum fu riconosciuto da Holstein presso Canino, in un sito di rovine chiamato ancora ai suoi tempi Maderni “a qualche miglia di distanza da Castro”. La via Clodia passa dunque ai piedi dei Monti di Canino per poi dirigersi verso Castro.

Il tracciato è indicato anche nelle carte del Mattei e dell’Ameti, entrambe del XVII sec. e del Canina che segnala un tracciato rettilineo Canino-Castro. Malgrado i lavori della Bonifica sulle foto aeree del 1944 “compaiono distintamente tratti di strada antica fra il podere 25 il podere 15 dell’Ente maremma” (Gazzetti) per giungere alla villa romana della Selvicciola, situata lungo un pendio leggermente digradante a nord-est verso il fosso dello Strozzavolpe che ha fortemente eroso il lato orientale della Villa. La villa dista 13 miglia da Tuscania e 18-19 da Saturnia.